Skyr o yogurt greco: qual è il migliore?

Ci sono due fonti proteiche a base di latte che fanno capolino in molte colazioni del mondo fit. Sto parlando di skyr e yogurt greco.

Nonostante lo skyr sia diventato di moda da ormai un paio d’anni, trovo che ci sia ancora molta confusione intorno a questo alimento. Ancora di più se paragonato al classico yogurt greco.

Ho deciso allora di scrivere un post dettagliato in cui vi spiego quali sono le differenze tra i due, così da aiutarvi nella scelta dell’opzione migliore per voi.

Prima di passare alle differenze vere e proprie, però, ecco una breve panoramica sui due alimenti presi singolarmente.

Cos’è lo Skyr

skyr islandese proteico fit

Lo skyr è un formaggio cremoso di origine islandese. Si ottiene tramite la lavorazione del latte vaccino scremato, che viene innanzitutto riscaldato. Dopo questa fase viene aggiunta una parte di skyr di una produzione precedente, che serve a far fermentare il latte. Infine, per far addensare il prodotto, viene aggiunto il caglio.

Questo processo dà vita a un prodotto denso e concentrato, quindi ricco di proteine. La quota proteica dello skyr è infatti di circa 11 gr di proteine per 100 gr di prodotto.

La fermentazione dona al prodotto finale un sapore acidulo che ben si sposa sia alle preparazioni dolci che quelle salate.

Inoltre, dato l’uso del latte scremato, è anche povero di grassi, il che lo rende perfetto per chi vuole stare attento alla linea.

In Italia lo si può trovare di varie marche: Milbona (marchio Lidl), Mila o Isey.

Cos’è lo Yogurt Greco

fage yogurt greco
Credits: Fage Italia

Lo yogurt greco, come suggerisce il nome, è un tipo di yogurt che nasce in Grecia. In origine lo yogurt greco era preparato con latte di capra e/o pecora, ma oggi si trova tranquillamente nella versione a base di latte vaccino.

Lo yogurt greco si ottiene facendo fermentare il latte attraverso due batteri, il Lactobacyllus bulgaricus e lo Streptcococcus Thermophilius. A differenza di quello normale, però, a questa fase seguono più operazioni di filtraggio, o colatura, in cui viene rimossa la maggior parte del siero. È per questo che a volte lo trovate anche definito come “yogurt colato“.

Questo processo fa sì che si ottenga un prodotto denso e cremoso, e molto più concentrato dello yogurt normale. È per questo che lo yogurt greco, nella preparazione classica, ha sia più proteine che più grassi rispetto allo yogurt tradizionale. Troviamo infatti circa 10 gr di grassi e 11 gr di proteine su 100 gr di prodotto finito (valori dello yogurt ottenuto da latte vaccino, sicuramente più alti per latte di pecora o capra).

Data l’evoluzione nella preparazione, ora lo yogurt greco viene preparato anche con latte scremato o parzialmente scremato, permettendo così di avere un prodotto con meno grassi e quindi meno calorico.

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Che differenze ci sono fra skyr e yogurt greco?

yogurt greco skyr marmellata colazione

Fermenti Lattici

Questa credo che sia la differenza principale da prendere in considerazione quando dovete scegliere se acquistare lo skyr o lo yogurt greco.

In quanto yogurt, lo yogurt greco presenta infatti colture di fermenti lattici vivi, e il fatto che sia un alimento acido e fermentato lo rende di grande aiuto per l’assorbimento di diversi nutrienti. Lo skyr, essendo a conti fatti un formaggio e non uno yogurt, non può vantare la stessa qualità.

La presenza o l’assenza di fermenti lattici vivi dovrebbe in ogni caso essere determinata dall’etichetta.

Potere saziante

Lo skyr è universalmente un alimento magro, mentre come abbiamo visto lo yogurt può essere trovato con diverse percentuali di grassi.

Va da sé quindi che lo yogurt greco è un alimento più saziante, perché la maggiore quota di grassi aumenta il potere saziante. Potremmo quindi anche definirlo un alimento completo.

Anche le proteine hanno un alto potere saziante, ma lo skyr andrà necessariamente abbinato a una fonte di grassi per ottenere un pasto completo.

Acidità

Nonostante la presenza di fermenti lattici vivi nello yogurt greco, lo skyr ha un sapore più acido.

In questo caso si tratta quindi di una questione di gusti e preferenze. Se preferite qualcosa di più delicato, optate per lo yogurt.

O, magari, potete scegliere in base alla ricetta. Se abbiamo componenti molto acide (pensiamo agli agrumi), potremmo scegliere di utilizzare lo yogurt, che darebbe maggior risalto all’acidità degli altri elementi. In una ricetta neutra, lo skyr darà quel tocco in più.

Costo

Questo fattore è determinante per molti di noi, soprattutto studenti. Tuttavia, esso dipende fortemente dal brand del prodotto che selezioniamo e dal rivenditore.

È molto probabile che acquistare skyr o yogurt greco al discount risulti più economico che farlo al supermercato. Bisogna però assicurarsi che il rapporto qualità-prezzo sia giusto, e che gli ingredienti siano naturali il più possibile: solo latte e fermenti lattici (e caglio, per lo skyr)!

In linea generale, lo skyr sembra vincere questa battaglia, perché da Lidl è possibile trovare 350 gr di prodotto a 0,99€ (quindi 2,98€ al kg), un prezzo difficile da battere.

Qual è il migliore fra skyr e yogurt greco?

yogurt greco skyr fragole

Da un punto di vista nutrizionale, il vincitore della battaglia è sicuramente lo yogurt greco. L’apporto di fermenti lattici vivi è un elemento fondamentale nella nostra alimentazione e non dobbiamo sottovalutarlo.

Se non abbiamo un Lidl a disposizione, tra l’altro, lo skyr risulta più difficile da trovare al supermercato.

Tuttavia, se cerchiamo un’opzione economica, ricca di proteine e di veloce utilizzo, scegliere lo skyr non può che far bene. Consiglio, per arrivare alla quota di fermenti lattici, di alternarlo ogni tanto con dello yogurt (anche normale) o del kefir, così da non perdere nessun beneficio.


Io vi ho detto la mia, ma adesso voglio sentire la vostra opinione!

Qual è il vostro preferito? Lo skyr o lo yogurt greco? E soprattutto, come li mangiate? Io li adoro insieme alle fette biscottate e la marmellata, ma sono molto versatili e sono pronta a scoprire nuove idee.

Sono ottimi anche per una colazione fresca e leggera con un po’ di frutta fresca e frutta a guscio.

Scrivetemi i vostri abbinamenti preferiti e condividete l’articolo con i vostri amici fit e non!

A presto!

8 comments

  1. Simona says:

    Ho scoperto lo skyr..lo trovo ottimo e versatile in cucina..sono una sportiva e da sempre consumo lo yogurt greco..ma adesso alterno giusto per la presenza dei fermenti lattici come giustamente hai detto tu..grazie.

    • Mint says:

      Ciao Simona! Grazie a te, sono contenta che tu abbia apprezzato l’articolo! Lo skyr è davvero ottimo da alternare anche allo yogurt greco, anche perché ho notato che nelle ricette salate rende molto meglio (non si separa e fa proprio l’effetto panna)!

    • Mint says:

      Ciao Dario, e grazie per aver letto l’articolo!
      L’etichetta, come dici tu, riporta la dicitura “fermenti lattici” in entrambi prodotti. Questo perché, affinché il latte inacidisca e coaguli per formare formaggi, yogurt e altri derivati, è necessario riscaldarlo e aggiungere i fermenti.
      La differenza tra i prodotti finali sta innanzitutto nel tipo di fermenti utilizzati (che per lo yogurt devono essere necessariamente Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus), e anche in quanti e quali arrivano “vivi” al termine della produzione.
      Il prodotto ideale è quello che in etichetta riporti la dicitura “fermenti lattici vivi” (lo fa, ad esempio, Fage per il proprio yogurt greco), e che specifichi che si tratta di un tipo di fermento che può arrivare vivo all’intestino.
      Ciò non significa che lo skyr non sia un buon prodotto: ha semplicemente meno fermenti a disposizione, e di una qualità diversa, proprio perché è un formaggio e non uno yogurt. Ma meglio consumare i “pochi” fermenti di uno skyr bianco che i “tanti” di un finto yogurt greco alla frutta iper zuccherato 🙂

  2. Marghe says:

    Purtroppo non si trova skyr senza lattosio (al contrario del greco), zucchero che tutti gli adulti dovrebbero evitare al fine di contrastare la fermentazione intestinale!
    Eviterei anche tutti i prodotti da forno industriali, comprese le biscottate…

    • Mint says:

      Ciao Marghe, e grazie per il commento!
      Dovrebbero decisamente sviluppare uno skyr senza lattosio. Dal momento che sono riusciti a farlo per tanti altri prodotti dalla lavorazione anche più complessa, non vedo perché non farlo anche con questo!
      Attenzione però, perché l’intolleranza al lattosio deve essere certificata da un medico.
      Quanto alle fette biscottate, io sono dell’opinione che sia praticamente sempre la dose a fare il veleno. Se, per mangiare un po’ di yogurt, qualcuno ha bisogno di abbinarlo a una fetta biscottata qui e lì, ben venga! Ciò non le rende assolutamente più salutari, perché sono un prodotto confezionato che, come tale, va limitato. Ma appunto, la mia opinione personale è che le cose da evitare in tutto e per tutto siano ben altre (mi vengono in mente certi prodotti pensati per i bambini che sarebbero veramente da togliere dal mercato!). Però questo è solo come la penso io: ognuno è libero di informarsi e fare le proprie scelte di conseguenza 🙂

  3. Gabriele says:

    I microorganismi fermentanti dello yogurt classico e greco, il bulgaricus ed il thermophilius, non sopravvivono all’acidità dell’ambiente gastrico quindi non possono espletare alcuna funzione a livello intestinale! Non ho ancora trovato nulla sui ceppi batterici presenti nello skyr ma sicuramente si può affermare che lo yogurt non è un probiotico!

    • Mint says:

      Ciao Gabriele,
      ti ringrazio molto per il commento costruttivo, che mi ha portata a rivedere l’articolo. Effettivamente, gli unici yogurt ad azione probiotica sono quelli a cui vengono aggiunti altri ceppi batterici, oltre ai due citati. Ceppi che, appunto, sono in grado di arrivare all’intestino (come succede, se non erro, nel kefir). Lo yogurt è più utile per sintetizzare nutrienti come fosforo e calcio, e mi sembra che svolga anche una funzione protettiva contro alcuni batteri.

      Sarà ad ogni modo mia cura aggiornare immediatamente l’informazione nell’articolo e nei commenti, per renderla corretta.

      Quanto allo skyr, che io sappia, si utilizzano lo Steptococcus thermophilus e il Lacobacillus bulgaricus (come per lo yogurt) insieme a Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus lactis (alcuni anche il Lactobacillus Casei). Ma, come sempre, ogni azienda produttrice ha la sua “formula segreta” che si tiene ben stretta (sia mai che gli rubiamo lo skyr! :D)

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