Buongiorno carissimi e carissime!
Siamo quasi a ottobre, sigh. Le lezioni stanno per iniziare ed è tempo di pensare all’organizzazione, allo studio e anche a cosa portare all’università con noi.
Che siate fuorisede, pendolari o in sede, ci sono cose che portiamo tutti con noi. Tipo il pranzo. O libri e quaderni.
E, diciamocelo, molti di noi non pensano all’ambiente quando preparano la borsa per il giorno dopo. Immagino sia perché non credono ci sia qualcosa che possono fare in quel frangente. E invece sbagliano.
Ci sono tanti piccoli gesti che facciamo ogni giorno che possono ridurre il nostro impatto ambientale. Sì, anche andare all’università può diventare un’attività più sostenibile per l’ambiente.
Non sono perfetta né esigo che lo siate voi, anzi. Dico solo che alcuni gesti, pur non costando nulla, hanno effetti di grande portata e di questi possiamo beneficiare tutti.
Volete scoprire come aiutare l’ambiente anche andando a lezione? Allora continuate a leggere!
Bottiglia d’acqua riutilizzabile

Photo by Diversity Photos on Unsplash
Basta prendere l’acqua dalle macchinette. Innanzitutto, è un grandissimo dispendio economico. Pensate a quante bottiglie d’acqua comprate ogni anno. Potete immaginare che fine faranno una volta gettate nel cassonetto dei rifiuti, ma non vorrei soffermarmi troppo su questo argomento per non rovinarvi la giornata.
Però potete a quanto risparmierete comprandone una riutilizzabile. Anche perché le bottigline che comprate all’università possono essere riempite fino ad un certo numero di volte, prima di iniziare a rilasciare sostanze nocive. Eh già, fanno anche male alla salute.
Quindi scegliete di portare con voi una bottiglia senza BPA. Se siete a corto di finanze come la sottoscritta, Flying Tiger ne ha tantissime senza BPA e a prezzi più che accessibili. Certo, alla fine dei conti anche queste sono di plastica, ma meglio una bottiglietta in dieci anni che venti al mese, no?
Se invece volete fare un investimento più a lungo termine, vi consiglio di prenderne una in acciaio inox. E’ più leggero del vetro ed è anche a ridotto impatto ambientale rispetto alla plastica.
Posate
Le posate di plastica sono un tabù. Anche loro sono costose ed estremamente dannose per l’ambiente.
Portatevi da casa le posate, o comprate da Ikea cucchiaini e forchettine. Sono più piccoli e facili da trasportare rispetto a quelli di misura normale.
Ebook e libri usati
Se ne va un bel po’ di carta per stampare i libri e quelli universitari non fanno eccezione. Beh, avrete visto i tomi su cui studiate, quindi non c’è bisogno di specificare nulla. Se potete, scegliete gli ebook, che costano anche meno.
Ora, non farò l’ipocrita: io da un e-reader o dal computer non riesco a studiare. Ed è anche vero che spesso i professori non accettano libri in formato elettronico. Un’ottima alternativa, a quel punto, sono i libri usati. Vi aiuteranno a risparmiare e non sprecherete altra carta.
A proposito di carta: magari, se riuscite (e se li usate) prendete quaderni in carta riciclata. Io ultimamente ho difficoltà a trovarli, ma dovrò cercare con più attenzione. Perché neanche gli appunti riesco a prenderli in formato elettronico. Lo so, lo so, sono un dinosauro.
Borsa per il pranzo
No, prometto di non iniziare con i contenitori per il pranzo, perché sono un argomento che mi ossessiona, ma sono troppo povera per permettermi quelli fighi in acciaio inox che vorrei.
Però, un consiglio per il trasporto del vostro pranzo all’università posso darvelo. Ritorna, a questo proposito, uno dei miei trucchetti per la spesa ecosostenibile: la shopper in cotone! Potete metterci il pranzo, le posate e gli snack e riporla o nello zaino o portarla con voi a mano. Decisamente meglio di una busta di plastica, anche dal punto di vista estetico.
Si tratta di quattro semplici cambiamenti che non saranno difficili da integrare nel vostro quotidiano, ma vi assicuro che a lungo andare avrete ridotto notevolmente il quantitativo di rifiuti da voi prodotti.
Ditemi nei commenti da quale sostituzione inizierete! E, perché no, datemi anche voi qualche altro consiglio in ambito ecologico per l’università, perché ce n’è sempre bisogno! 🙂
A presto!
