Come leggere l’elenco degli ingredienti di un alimento

La lista degli ingredienti presenti in un alimento confezionato ci aiuta a determinare se questo è sano o meno. Ecco alcuni consigli su come leggere l’elenco degli ingredienti.

Parliamo ancora una volta di cibo sano. Sì, ma come facciamo a capire se quello che abbiamo comprato (o che stiamo pensando di comprare) rientra in questa categoria?

La risposta sta nell’elenco degli ingredienti. Questa lista ci dà tantissime informazioni, tra le quali spiccano i tipi di ingredienti utilizzati per produrre l’alimento in questione, la percentuale in cui sono presenti e la presenza di allergeni.

Quali sono, però, gli ingredienti accettabili? E da quali invece sarebbe meglio stare alla larga?

Se volete imparare come leggere l’elenco degli ingredienti, continuate a leggere!

Leggi anche: Bio: ma ne vale davvero la pena?

Come leggere l’elenco degli ingredienti di un cibo confezionato

Lista degli ingredienti: premessa generale

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Credits: bigodino.it

La cosa più semplice da fare sarebbe arginare il problema.
Nel senso che meno cibi lavorati scegliete di consumare, meno rischierete di incorrere in spiacevoli sorprese. Quindi ben vengano frutta e verdura fresche e di stagione, latte, carne, pesce e tutti i carboidrati complessi che ben conosciamo.

È ovvio, però, che questo non sempre è possibile. E in quel caso, dobbiamo affidarci alla lista degli ingredienti. Siamo fortunati però, perché in Italia queste sono estremamente dettagliate e i controlli sugli alimenti sono molto più rigidi che in altri paesi.

Trucco #1: la regola della nonna

Una regola assoluta che potreste iniziare ad applicare è quella che chiamo “la regola della nonna“.

In pratica, quando vi trovate di fronte a un’etichetta, chiedetevi per ogni ingrediente: mia nonna riuscirebbe a capire cos’è? In caso di risposta negativa, è quasi sicuramente qualcosa di strano e sintetico, che è meglio evitare.

Avrei potuto proporvi la regola del “scegliete solo ingredienti che siete in grado di pronunciare“. Ma io studio tedesco e molti di voi saranno esperti di materie scientifiche, quindi i paroloni non ci fanno paura.

Ad ogni modo, soprattutto se state iniziando solo ora a leggere le liste degli ingredienti, la regola della nonna vi sarà di grande aiuto. Ci sono però anche ingredienti che magari vi sembrano incomprensibili, ma non costituiscono un rischio per la salute.

È per questo che vi proporrò un piccolo vademecum da consultare in caso di dubbi. Non sarà sicuramente completo, ma almeno servirà a darvi un’idea generale.

Gli additivi (conservanti, correttori di acidità, ecc.)

Come vi ho già detto, sarebbe meglio scegliere alimenti a base di ingredienti naturali. Tuttavia, quando un prodotto va conservato per molto tempo, probabilmente per mantenere inalterate le sue caratteristiche gli sarà stato aggiunto qualche altro elemento.

Tra i vari additivi, ce ne sono alcuni su cui potete stare tranquilli. L’UE li ha etichettati come sicuri per la salute, quindi, se proprio non potete rinunciare a comprare la cosa che li contiene, potrete stare sereni. Ne sono un esempio acido citrico e acido ascorbico.

Tuttavia, ce ne sono altri che dovete assolutamente evitare:

  • nitriti e nitrati (di sodio e di potassio);
  • glutammato (monosodico);
  • benzoato (di sodio, di calcio, di potassio, ecc);
  • solfiti;
  • fosfati e polifosfati (di sodio, di potassio, di calcio, ecc);
  • polisorbati (20 e 40).

Dolcificanti, coloranti e aromi artificiali

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In questo caso, la regola della nonna può nuovamente tornarvi utile.
Nomi come “acesulfame K” farebbero sicuramente brutta impressione sulla cara nonna immaginaria.

Aromi e coloranti, al contrario, potrebbero trarvi in inganno. Evitateli se non è specificato che sono naturali.

Grassi trans/idrogenati

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Ogni volta che leggete le parole “idrogenato” o “parzialmente idrogenato“, rimettete immediatamente il prodotto sullo scaffale.
Si tratta di grassi che il nostro corpo non è in grado di assorbire né smaltire, quindi sono estremamente dannosi per le arterie e la circolazione.

E l’olio di palma?

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Tendenzialmente, l’olio di palma (se, come vi dicevo prima, non è idrogenato) costituisce un problema più per l’ambiente che per la salute. Certo, si tratta comunque di una fonte di grassi saturi, quindi andrebbe limitato al minimo. Tuttavia, se usato con moderazione e senza lavorazioni, può tranquillamente far parte di una dieta sana (sì, l’ho detto).


Spero che questo piccolo breviario vi abbia insegnato come leggere l’elenco degli ingredienti di un alimento, e sia riuscito a fare un po’ di chiarezza quello che c’è negli alimenti confezionati. Se ne potrebbe parlare per giorni, perché naturalmente non sono solo gli ingredienti a determinare quanto un alimento sia salutare o meno. Però direi che iniziando ad eliminare tutta una serie di ingredienti negativi, la vostra dieta ne trarrà sicuramente beneficio.

Ma ora voglio sapere da voi: quanto leggete le etichette di ciò che comprate? A quali ingredienti o informazioni date maggiore importanza? Scrivetemelo nei commenti!

Alla prossima!

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